Tre contadini si misero d’accordo di avere in comune un asino per lavorare i loro campi.
Il primo contadino fece lavorare l’asino da mattino a sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Ci penserà domani il mio amico”. Il secondo contadino fece lavorare l’asino da mattino a sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Ha già mangiato ieri e mangerà domani”. Il terzo contadino fece lavorare l’asino dal mattino alla sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Sono sicuro che ci hanno pensato gli altri”. La mattina seguente trovarono il povero asino morto stecchito.
La parrocchia è un po’ come l’asino della favola. Tutti chiedono e dicono quello che la parrocchia dovrebbe fare: “Avere un Consiglio Pastorale efficiente, molti validi catechisti…pensare più ai giovani…Assistere gli anziani e malati, visitare e benedire le famiglie…dovrebbe…”. Tutti chiedono, ma pochi danno. Se tutti chiedono, pensando che ci sono altri a fare… l’asino della parrocchia è morto.
L’atteggiamento giusto ci sembra questo: “Poiché sento la necessità e l’utilità di quanto chiedo, mi metto a disposizione per farlo, soprattutto dove c’è più bisogno”.
La parrocchia vive non con il tanto di pochi, ma con il poco di tutti.
Il primo contadino fece lavorare l’asino da mattino a sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Ci penserà domani il mio amico”. Il secondo contadino fece lavorare l’asino da mattino a sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Ha già mangiato ieri e mangerà domani”. Il terzo contadino fece lavorare l’asino dal mattino alla sera e poi lo portò nella stalla senza dargli da mangiare: “Sono sicuro che ci hanno pensato gli altri”. La mattina seguente trovarono il povero asino morto stecchito.
La parrocchia è un po’ come l’asino della favola. Tutti chiedono e dicono quello che la parrocchia dovrebbe fare: “Avere un Consiglio Pastorale efficiente, molti validi catechisti…pensare più ai giovani…Assistere gli anziani e malati, visitare e benedire le famiglie…dovrebbe…”. Tutti chiedono, ma pochi danno. Se tutti chiedono, pensando che ci sono altri a fare… l’asino della parrocchia è morto.
L’atteggiamento giusto ci sembra questo: “Poiché sento la necessità e l’utilità di quanto chiedo, mi metto a disposizione per farlo, soprattutto dove c’è più bisogno”.
La parrocchia vive non con il tanto di pochi, ma con il poco di tutti.
Pubblicato il 10 novembre 2014